La piscina privata, specie se interrata, è il sogno di molti italiani: con l’arrivo del caldo estivo, a chi non piacerebbe passare le ore all’interno di una vasca di acqua fresca all’aperto? In compagnia di amici, parenti, o anche per un bel relax in solitudine, la piscina si rivela l’alleata ideale. Eppure, costruire dal nulla una piscina non è una passeggiata: si tratta di un procedimento che richiede costi considerevoli, tempo e organizzazione, ma anche – e soprattutto – documenti e permessi specifici.
Le piscine interrate e semi-interrate richiedono la realizzazione di uno scavo e questa peculiarità le fa rientrare nelle opere che richiedono autorizzazioni speciali per poter essere eseguite. Fondamentalmente sono le dimensioni finali della piscina a discriminare il tipo di documento che deve essere compilato: se il volume totale della piscina supera il 20% dell’immobile principale, allora deve essere rilasciato il permesso di costruire. Nel caso in cui l’immobile sia meno capiente del 20% del volume dell’immobile di riferimento, allora è sufficiente portare al Comune di Residenza lo SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).
La SCIA: cosa è?
Se siete fortunati e la vostra piscina ha delle dimensioni contenute rispetto all’abitazione, allora sarà sufficiente presentare lo SCIA allo Sportello Unico per l’Edilizia del vostro Comune di residenza. I lavori, in questo caso specifico, possono iniziare subito dopo la consegna del documento in Comune: l’ente avrà a disposizione fino a sessanta giorni di tempo per sollevare dubbi e non conformità legali o tecniche riguardo al lavoro ed eventualmente fermarlo. Trascorso questo lasso di tempo, la costruzione può essere ultimata senza problemi secondo il principio del silenzio assenso. All’interno dello SCIA devono essere inseriti tutti i procedimenti tecnici, i dettagli materici ed impiantistici del progetto, le consulenze con professionisti ed esperti, e tutti i particolari costruttivi della piscina interrata; non devono essere esclusi nemmeno i dettagli estetici del progetto. Se il Comune non approva il progetto, il privato ha 30 giorni di tempo per provvedere a conformarlo con la norma e le leggi, pena la rimozione di quanto costruito fino al momento.
Il Permesso di Costruire
Il Permesso di Costruire è un documento differente, che riguarda le piscine che eccedono del 20% rispetto al volume totale dell’immobile al quale si vuole “affiancare” la piscina interrata. Questo documento va richiesto, compilato e successivamente consegnato sempre presso lo Sportello Unico per l’Edilizia, presente in tutti i comuni.
Al documento deve essere allegato il progetto (realizzato da un professionista certificato): all’interno del progetto si deve specificare nel dettaglio tutto il procedimento costruttivo, i materiali e gli impianti, lo scavo, la finitura ed anche gli aspetti più estetici. Ovviamente il progetto dev’essere in piena conformità con le norme tecniche e con le leggi vigenti.
Quando il privato presenta la richiesta al Comune, lo Sportello Unico per l’Edilizia ha 10 giorni di tempo per selezionare un responsabile di procedimento il quale, entro sessanta giorni, dovrà controllare e rilasciare il progetto definitivo con annesse modifiche, giustificate. Fatto ciò, il privato avrà 15 giorni per apportare le modifiche richieste al Comune di residenza, sempre presso lo Sportello. Il responsabile di procedimento avrà allora a sua disposizione ben 30 giorni di tempo per ricontrollare il documento: in questo periodo egli potrà o negare il progetto in definitiva oppure approvarlo nella sua totalità. In questi trenta giorni non è possibile procedere con i lavori di scavo e di costruzione della piscina interrata; solo quando è effettivamente scaduto tale lasso di tempo varrà il principio del silenzio assenso ed il privato potrà avviare gli scavi nel rispetto dei vincoli della legge italiana e delle norme vigenti.