Nell’ottobre 1898, Van Berkel fonda la sua prima fabbrica a Rotterdam, dopo un anno di attività, la sua azienda produce e consegna 84 affettatrici. Berkel era un macellaio olandese con una grande passione per la meccanica: voleva costruire una macchina che potesse consentirgli di tagliare la carne senza dover ricorrere al coltello.
Poi arrivò l’idea giusta, pensò che la sua macchina con lama rotante in perpendicolare su un piatto mobile, sul quale era appoggiata la carne, potesse sostituire il lavoro dell’uomo.
Così nacque la prima affettatrice meccanica della storia. In pochi decenni la Berkel divenne una multinazionale, non limitandosi solo a produrre affettatrici, ma alla fine degli anni ’20 ma anche bilance, tuttora ricercate in ambito collezionistico e d’arredamento.
La prima affettatrice della Berkel
Fu il “Modello A”, che rivoluzionò per sempre il settore. In realtà però il “Modello A” non ebbe mai un successo a livello industriale, proprio perché ne furono prodotte un numero limitatissimo, ad oggi l’unico esemplare riconosciuto come originale è al Museo Berkel di Assisi. Questo tipo di modello poteva essere azionato tramite la rotazione di una lama a volano.
Successivamente la lama a volano venne poi adattata su tutti i modelli proprio perché richiede un minor sforzo. Il piedistallo è un altro particolare che differenzia il “Modello A” dagli altri modelli successivi, ma venne abbandonato in seguito a favore della comodità di installazione.
La classificazione ed i modelli della Berkel seguirono la tendenza del ‘900, come la Lambretta, vennero chiamate con lettere alfabetiche e alfanumeriche dopo; Modello A, Modello B, Modello C, Modello D successivamente il Modello L e il Modello R prodotte a cavallo della Prima Guerra Mondiale, caratterizzate dal basamento lavorativo nel tipico stile Art Nouveau.
Le affettatrici Berkel nascono rosse, perché il rosso era il colore preminente nell’arredamento delle vecchie macellerie, primo luogo di impiego. Successivamente, diventano bianche per intonarsi con la linea della latterie e i negozi di formaggio, dove cominciavano ad essere utilizzate. Per venire incontro alle esigenze dei mercati orientali, divennero nere. Quando negli anni 50 si diffuse l’utilizzo dei banconi in acciaio, le Berkel acquisirono una linea grigia metallizzata.
Oggi l‘affettatrice Berkel è molto ricercata, come il Modello 9H (1936-1969), si tratta di un modello che raggiunge prezzi molto alti, proprio perché sono pezzi di antiquariato. Se tenute in ottime condizioni, risultano molto difficili da acquistare anche per i migliori acquirenti.
Sono articoli che non invecchiano mai, non è facile trovarne di originali, ben restaurate, con verniciatura in forno.
Sul mercato sono disponibili vari modelli datati, sottoposti a restauro che costituiscono un pezzo di storia che vale la pena esporre. Per effettuare una scelta adeguata è possibile rivolgersi a un esperto dell’azienda, in grado di delineare tutte le caratteristiche dei vari modelli, per aiutare il cliente a scegliere quello più adatto alle sue esigenze ed assisterlo passo per passo in qualsiasi difficoltà relativa al funzionamento della affettatrice.
E’ possibile reperire modelli di affettatrici Berkel nei vari siti che si dedicano alla vendita e al malfunzionamento di questi prodotti.
I prezzi delle affettatrici Berkel per carne in ottime condizioni, variano sul web, ed è possibile trovarle ad un prezzo che varia tra i 1.000 e 2.000 euro.
Tra le migliori affettatrici sono presenti modelli di taglia-pane caratterizzati da un’intensa colorazione rossa, vintage, restaurati in modo ottimale, capace di garantire un’ottima durata nel tempo.
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