Cercare di stilare una graduatoria al cui interno inserire le più belle canzoni italiane di sempre è impresa improba e probabilmente impossibile, considerando prima di tutto la soggettività dei gusti musicali di ognuno di noi e l’ampiezza temporale della storia canora del nostro paese, che si può far risalire, senza voler andare troppo indietro nel tempo, alla fine del secolo della Rivoluzione Industriale con i primi componimenti rientranti nella tradizione della canzone napoletana.
Le più belle canzoni italiane, ieri e oggi:
Non potendo ampliare troppo l’ambito da cui attingere nella ricerca de le più belle canzoni italiane, possiamo limitarci a prendere in considerazione le canzoni italiane dagli anni ’50 del secolo scorso. Una prima canzone da inserire in questo classifica risale al 1958 e la si può senza dubbio definire come il pezzo che ha segnato la nascita della canzone d’autore nostrana. Stiamo ovviamente parlando di Nel blu dipinto di blu (Volare) che segna l’irruzione nella tradizione musicale del nostro paese di un modo nuovo di concepire la canzone e il rapporto tra musica e testo. Senza paura di essere smentiti si può dire che questa canzone, che ha reso immortale Domenico Modugno, sia il pezzo musicale italiano più conosciuto al di fuori dei nostri confini nazionali e uno dei simboli dell’italianità nel mondo. Risulta opinione comune da parte dei critici e degli esperti di musica il fatto che Domenico Modugno si possa considerare come colui che ha fatto da apripista e da “padre putativo” a tutta una serie di artisti che probabilmente, senza di lui, non si sarebbero avvicinati alla musica o non avrebbero seguito certe strade.
Subito dopo Domenico Modugno vanno citati altri due giganti della musica italiana, ovvero Gino Paoli e Luigi Tenco. Tra i tanti pezzi della loro carriera abbiamo scelto Il cielo in una stanza, uno dei pezzi più “coverizzati” dal momento della sua uscita, e Mi sono innamorato di te. In questa classifica non possono mancare neanche gli esponenti della musica leggera italiana degli anni ’60 e ’70, come i due Lucio, ovvero Dalla e Battisti. Il primo ha composto fino alla sua morte, avvenuta pochi anni fa e tra i tanti pezzi della sua lunga carriera, Anna e Marco è secondo noi tra quelli che più hanno influenzato le generazioni successive di cantautori. Della produzione di Lucio Battisti, prendendo in considerazione il periodo di collaborazione con Mogol, non può che essere La canzone del sole il pezzo più rappresentativo.
Rimanendo nella canzone d’autore, ovviamente vanno citati anche il compianto Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori e Franco Battiato. Scegliere un pezzo di questi tre artisti da inserire tra le più belle canzoni italiane e lasciarne fuori altri è molto difficile, ma cercando di selezionare i più rappresentativi si può dire che La canzone di Marinella (De Andrè), Viva l’Italia (De Gregori) e Centro di Gravità Permanente (Battiato) meritino assolutamente di essere citate. Per chiudere il capitolo dedicato ai giganti della musica italiana, non si possono non citare Mina e Celentano e le loro Se Telefonando e Il ragazzo della Via Gluck. A dire il vero però, ci stavamo quasi dimenticando di Gianni Morandi, che con la sua C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, merita una menzione.
Entrando nell’ultima parte di questa panoramica, bisogna parlare anche dei gruppi che hanno segnato la storia musicale del nostro paese e degli artisti che più recentemente ne hanno scritto pagine importanti. Si può senza dubbio cominciare dai Nomadi e dall’Equipe 84, che negli anni ’60 e ’70 hanno dato voce alla canzone impegnata con Io vagabondo e a quella più spiccatamente pop con Ho in mente te. Bisogna però dare il giusto risalto anche al rock e al peso che canzoni come Musica Ribelle e Vita Spericolata hanno avuto e hanno sullo sviluppo della musica nostrana. Eugenio Finardi e Vasco Rossi hanno scritto davvero tantissime belle canzoni, ma queste due sono i simboli delle loro carriere.
Arrivando alla soglia dei giorni nostri e anche oltre, possiamo concludere questa carrellata con un’artista scomparsa troppo presto, ovvero Mia Martini, e di un’artista che ha ridisegnato i confini della musica d’autore italiana. Stiamo parlando di Mia Martini, di cui ovviamente va citata Solo tu nell’universo, e di Samuele Bersani. Di quest’ultimo risulta quasi scontato ricordare Giudizi Universali, che ancora oggi risulta il suo pezzo più noto al grande pubblico, ma questo artista, come tutti quelli precedenti, andrebbe scoperto a “360 gradi”.