La toga è il simbolo dell’esercizio delle professioni giudiziarie, giudici e avvocati le indossano quando sono in aula. Vengono indossate durante le udienze pubbliche e distinguono avvocati e giudici dai partecipanti al processo.
La toga non è solamente un paramento, ma ha un suo grande significato, tanto che l’uso in udienza è obbligatorio. Sono addirittura previste sanzioni disciplinari per chi nelle udienze pubbliche non utilizza la toga. Essa ha una lunga storia che ricopre di dignità il suo utilizzo all’interno del processo penale e civile.
La toga nasce in epoca romana, consisteva in un drappo che veniva indossato sopra la tunica, e annodato sulla spalla sinistra e lasciava libero il braccio. La toga veniva indossata solo dai cittadini romani, maschi e liberi, se rivestivano funzioni pubbliche di rilievo. Si trattava quindi di un elemento che permetteva di distinguerli dal resto della popolazione.
Anche colori e fogge cambiavano molto: la toga bianca era indossata da chi partecipava come candidato all’elezione, quella con l’orlo porpora era prerogativa dei magistrati e dei senatori, funzioni di grande importanza.
Il colore più scuro era il marrone o il grigio, pensato per i giorni di lutto. La toga durante l’epoca romana non è nera: il nero compare solamente nel Medioevo e in questo periodo la toga è appannaggio di medici, avvocati e professori, che si distinguevano così per il loro importante ruolo all’interno della società. Proprio nel medioevo, quindi, per la prima volta, la toga dell’avvocato diventa di colore nero.
Il simbolo della toga nel corso dei secoli
La toga non è solo una mantella ma simboleggia l’importanza ed il prestigio della funzione dell’avvocato.
Essa simboleggia il diritto di difesa, di libertà, ma è anche un simbolo di dignità della professione e di prestigio. Questo avviene sin dall’antichità, quindi questo simbolo potente ancora oggi, nella modernità, riveste un ruolo che non può certo essere messo in secondo piano.
Quando un avvocato indossa la toga davanti al giudice, egli è un professionista che ricerca e difende la verità e la giustizia. A causa dell’importanza che questo ruolo ha avuto nel corso dei secoli, ancora oggi la toga è considerata come un simbolo fondamentale, prestigioso e che consente di distinguere gli operatori del diritto nel momento in cui si trovano all’interno dell’aula di giudizio. Ma come è fatta una toga in particolare?
La toga: come è fatta
La toga non può essere fantasiosa e non è personalizzata (se non per il nome dell’avvocato, che può essere ricamato al suo interno). Il regio Decreto del 1865 stabilisce che la divisa dell’avvocato e del procuratore è una toga di lana nera, abbottonata davanti, con maniche che sono orlate di un gallone di velluto nero. Dispone anche la presenza di nappe di seta nera e i particolari del collare. Inoltre procede con una descrizione particolare anche per la toga che i giudici devono indossare, che è leggermente diversa da quella dell’avvocato.
La toga è dotata di una cordoniera che è di colore diverso a seconda della magistratura a cui si appartiene: oro e seta nera, per i magistrati di Cassazione, argento e seta nera, nel consiglio di Stato.
In genere le toghe sono di lana, ma oggi non è raro trovare aziende che producono toghe in tessuti di ultima generazione e che sono più adatti ad affrontare, ad esempio, le afose temperature estive senza per questo venire meno al grandissimo atto simbolico che, come si è visto, la toga rappresenta.
Le toghe più leggere sono ideali per l’estate e la primavera, quelle in lana sono perfette per le temperature invernali.