Purtroppo, la sanità pubblica non è sempre una macchina perfetta, come avevamo visto con il nostro articolo sui lunghi tempi di attesa. Il termine “malasanità” indica un errore o una negligenza commessa da parte di un medico, di un ospedale o di un professionista sanitario che causa danni alla salute del paziente.
Quando si è vittima di malasanità, è possibile richiedere un risarcimento per i danni fisici, morali ed economici subiti. Ecco una guida su come affrontare il processo per ottenere giustizia e compensazione.
Come riconoscere un errore medico
La malasanità può verificarsi in vari contesti: durante un intervento chirurgico, nella diagnosi, nella somministrazione di farmaci o nel trattamento delle patologie. Perché un errore possa essere qualificato come malasanità, è necessario che si verifichi una condotta negligente o imperita da parte del medico o dell’istituzione sanitaria.
Richiedere un risarcimento per malasanità è un processo complesso che spesso richiede l’assistenza di un avvocato esperto in diritto sanitario, qui puoi farti un’idea sui tempi del procedimento. Un legale con esperienza nel settore saprà indirizzarti nel giusto percorso, consigliandoti sulle azioni legali da intraprendere e aiutandoti a raccogliere le prove necessarie.
L’avvocato potrà anche interpellare periti medici per valutare l’entità dell’errore e i danni subiti, elemento fondamentale per quantificare l’ammontare del risarcimento.
La documentazione necessaria
Il primo passo fondamentale per chiedere un risarcimento è raccogliere e documentare tutte le informazioni e prove relative all’incidente. È importante conservare le cartelle cliniche,
i referti e le diagnosi: se disponibili, assicurati di avere tutti i referti che attestano il danno subito e che possano provare l’errore medico. Importanti anche eventuali testimonianze, se ci sono testimoni (ad esempio, familiari o altre persone che erano presenti durante l’intervento), le loro dichiarazioni possono essere utili insieme ad eventuali foto o video. Tutti questi documenti serviranno a dimostrare che l’errore medico ha causato danni concreti e diretti alla tua salute.
In Italia, esistono diversi modi per ottenere il risarcimento per danno da malasanità, grazie anche al ricorso al tribunale per i diritti del malato.
Una delle opzioni è fare una richiesta di risarcimento direttamente all’ospedale o alla struttura sanitaria coinvolta nell’incidente. Molti ospedali, specialmente quelli pubblici, hanno delle procedure interne per la gestione dei vari reclami. Tuttavia, se la richiesta non porta ad alcun risultato o se non c’è un accordo, è possibile procedere con un’azione legale.
Esistono due strade principali per ottenere un risarcimento:
- Risarcimento extragiudiziale: è un vero e proprio accordo tra il paziente e l’ospedale o la compagnia assicurativa che copre l’ospedale. In questo caso, non è necessario un processo legale e le trattative sono condotte tra il paziente e la struttura. A questo link troverai anche le informazioni relative alla tassazione sulle somme erogate in questo modo. Il risarcimento in questo caso può essere più rapido, ma spesso non è pienamente adeguato rispetto ai danni subiti.
- Azione civile: se non si raggiunge un accordo extragiudiziale, è possibile avviare una causa civile contro l’ospedale, il medico o la struttura sanitaria responsabile. Questo processo implica la presentazione di una denuncia presso il tribunale