Cos’è il SEO audit e perché è così importante in una strategia di ottimizzazione per i motori di ricerca? Come ormai sappiamo, SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, ovvero ottimizzazione per i motori di ricerca.
Per poter aumentare traffico e conversioni, vista l’alta concorrenzialità in moltissimi ambiti e settori, è necessaria attuare una strategia SEO che ci assicuri alta visibilità. La consulenza SEO serve proprio a questo: il suo obiettivo primario è quello di rendere il sito web in questione popolare e realmente visibile sui motori di ricerca.
Indicizzazione e posizionamento, di cosa parliamo?
Per farlo è necessario assicurarsi che il sito sia correttamente indicizzato e ben posizionato. Cosa intendiamo con ‘posizionamento’? Come sappiamo, Google mostra soltanto i risultati più pertinenti all’utente dopo una qualsiasi ricerca, visualizzando in prima pagina i risultati migliori. In altri termini, i siti web che trattano di uno specifico argomento vengono ordinati in base a specifiche metriche e mostrati all’utente. Il posizionamento, pertanto, è sempre relativo ad una specifica chiave di ricerca.
Esistono numerosi tool, tra cui SEMrush, in grado di analizzare il posizionamento e mostrare per quali keyword un determinato sito è visibile sul motore di ricerca. Naturalmente i posizionamenti più efficaci sono sempre quelli in prima pagina.
Numerosi sono gli studi relativi alla percentuale di traffico ottenuta da ciascun risultato. Impossibile generalizzare, perché dipende dalla specifica ricerca effettuata, ma in ogni caso è bene sapere che più del 90% del traffico di ricerca è localizzato sulla prima pagina. Solo il 5% degli utenti prosegue fino alla seconda pagina. È ovvio, dunque, che riuscire a ottenere le prime posizioni, è di capitale importanza.
Trovare un buon consulente SEO che possa aiutarci in questo è fondamentale.
Perché fare un SEO audit
La primissima cosa che un consulente SEO dovrebbe fare è un SEO audit. In cosa consiste? Ancor prima di iniziare con l’ottimizzazione on site del sito – che prevede la revisione di testi e contenuti multimediali oltre che la modifica di URL e meta tag – o con l’ottimizzazione off site e la relativa attività di link building e digital PR, è necessario studiare e analizzare attentamente il sito web e il suo contesto.
È fondamentale studiare i competitor e l’ambito in cui il nostro cliente lavora, per mettersi nei panni degli utenti e capire come ragionano. Non serve, infatti, ottimizzare un sito lato SEO se poi questo risulta poco usabile o di difficile comprensione per i potenziali clienti.
È importante studiare i competitor per individuare i loro punti di forza e debolezza e farne tesoro. Può essere utile, per esempio, proporre una funzionalità o un servizio aggiuntivo che i concorrenti non offrono, oppure trovare quali sono i punti di forza della nostra attività, così da esplicitarli maggiormente all’interno del sito. Il tutto per distinguersi e comunicare la propria originalità e unicità.
I passi fondamentali
Detto ciò, quali sono i punti fondamentali da analizzare all’interno di un SEO Audit? Ecco alcuni spunti utili, non necessariamente esaustivi, poiché gli aspetti da considerare sono numerosissimi.
- URL ed eventuali redirect. Sarà banale ma le URL sono uno dei parametri on site più importanti. Spesso capita di rivedere la struttura del sito, modificando tra le altre cose anche le URL, e dimenticando di implementare i necessari redirect. Obiettivo del SEO audit è individuare questi eventuali errori.
- Meta tag. Il titolo SEO, in particolar modo, è importantissimo ai fini del posizionamento del sito, così come la URL di ciascuna pagina. Nell’audit di un sito molto ampio, come un e-commerce, può essere utile ricorrere ad un tool come Screaming Frog, in grado di analizzare automaticamente ogni parametro SEO.
- La velocità è un altro dei parametri fondamentali. Questa attività non può essere automatizzata ma è possibile fare ricorso a tool come GT metrix per analizzare i tempi di caricamento della home page e di alcune pagine interne a campione.
- Il corretto utilizzo del protocollo HTTPS, oggi sempre più importante.
Occorrerà poi valutare la struttura del sito, le voci di menu e sottomenu, l’eventuale presenza di call to action e landing page, ovviamente sulla base del sito che si sta analizzando.
Come si vede non si tratta di un processo veloce o semplice ma è decisivo per poter eseguire, successivamente, l’ottimizzazione on site con cognizione di causa.